Detrazioni Irpef per Ristrutturazioni Edilizie: quali sono le agevolazioni previste?
Ormai dal 1998 è stata introdotta una detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie pari al 36% che riguarda gli interventi di ristrutturazione su abitazioni o parti comuni degli edifici residenziali, svolti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie.
Detrazioni Irpef per Ristrutturazioni Edilizie: le caratteristiche
Le detrazioni Irpef si contraddistinguono per alcuni aspetti:
- possono essere ottenute dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) per un ammontare complessivo non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare;
- l’importo dev’essere suddiviso tra tutti i soggetti che hanno sostenuto le spese e che hanno diritto all’agevolazione;
- possono essere richieste per i costi sostenuti nell’anno in corso, mentre se invece gli interventi di ristrutturazione sono una prosecuzione di lavori iniziati in precedenza, il limite massimo delle spese detraibili deve tenere conto dei costi di tutti gli anni;
- sono ripartite su dieci quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui viene sostenuta la spesa di ristrutturazione.
Detrazioni Irpef per Ristrutturazioni Edilizie: chi può richiederle?
Possono beneficiare dell’agevolazione tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef, ossia:
- proprietari degli immobili;
- coloro che detengono diritti reali sugli immobili oggetti degli interventi di ristrutturazione, come proprietari o nudi proprietari, titolari di diritto reale di godimento, locatari o comodatari, soci di cooperative divise e indivise, soci delle società semplici, imprenditori individuali.
Detrazioni Irpef
I lavori di ristrutturazione e riqualificazione edilizia previsti
Il decreto legge 83/2012, Decreto Crescita e Sviluppo, ha introdotto diversi cambiamenti sulla detrazione fiscale applicabile ai lavori di ristrutturazione e recupero edilizio, quali:
- l’aumento della percentuale dal 36% al 50%;
- la maggiorazione dell’importo massimo delle spese, da 48 mila euro a 96 mila euro.
Per beneficiare del bonus al 50% è necessario che i pagamenti dei lavori di ristrutturazione siano svolti all’interno del periodo di tempo indicato. Il Ministero dell’Economia sostiene che bisogna far riferimento al criterio di cassa e non al periodo di esecuzione dei lavori.
Si precisa che il bonus al 50% delle spese sostenute è da intendersi per il periodo compreso tra il 26 giugno 2012 ed il 31 dicembre 2016, mentre torna al 36% delle spese sostenute nel periodo successivo al 1° gennaio 2017.
Anche il bonus al 50% è destinato alle:
- spese di manutenzione straordinaria;
- restauro, risanamento, ristrutturazione di immobili residenziali;
- rimozione di barriere architettoniche, l’installazione di ascensori e strumenti idonei a favorire la mobilità di disabili;
- autorimesse e posti auto pertinenziali;
- ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi
- manutenzione ordinarie di parti comuni condominiali.
Come già previsto per la detrazione al 36%, anche quella al 50% è va suddivisa in 10 quote annuali, mentre fino al 31 dicembre 2016 sono valide le spese sostenute che possono godere di questa detrazione maggiorata.
Non rientrano all’interno del bonus ristrutturazione e riqualificazione edilizia i lavori di tinteggiatura delle pareti, la sostituzione delle piastrelle, la sostituzione delle serrature delle porte d’ingresso e l’installazione di casseforti a muro.
Acquisto di elettrodomestici e mobili
La legge di stabilità 2017 proroga il bonus Irpef al 50% anche per spese su elettrodomestici e mobili destinati all’immobile ristrutturato. La proroga permette di estendere le agevolazioni alle spese di ristrutturazione effettuate entro il 31 dicembre 2016.
Per tale tipologia di spesa il tetto massimo è di 10 mila euro e gli acquisti di elettrodomestici e mobili devono essere stati fatti entro il 31 dicembre del 2016.
Attenzione che la soglia massima di spesa per i mobili va a sommarsi a quella destinata alla ristrutturazione e riqualificazione edilizia. Inoltre per usufruire dell’agevolazione è necessario che gli elettrodomestici siano:
- di classe non inferiore alla “A+” per quanto riguarda i grandi elettrodomestici;
- di classe non inferiore ad “A” per quanto riguarda i forni e le apparecchiature che richiedono l’etichetta energetica.
L’Agenzia delle Entrate ha imposto agli acquirenti di richiedere la fattura al negoziante poiché il richiedente deve presentare nella documentazione copia della fattura.
Non solo, il cittadino deve conservare:
- la documentazione ufficiale;
- la descrizione dei lavori edilizi effettuati;
- la copia dei documenti relativi alla comunicazione di inizio dei lavori rilasciata al comune.
Lavori di riqualificazione energetica
All’interno del decreto Crescita e Sviluppo del 2012 era stata inserita anche una variazione della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica. La detrazione Irpef era stata portata al 55%.
Successivamente, si è passati al 65%, percentuale protratta fino al 31 dicembre 2016 per i lavori effettuati tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016.
Nel 2017 invece si è verificata un’estensione agli interventi di risparmio energetico sui condomini: la detrazione fiscale è stata infatti portata fino al 75%, applicabile a tutte le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2021.
Possono beneficiare della detrazione tutte le persone fisiche che possiedono un immobile a qualsiasi titolo, compresi quindi anche chi è in affitto e usufrutto. Gli interventi di riqualificazione energetica devono essere effettuati solo su edifici già esistenti.
Nello specifico, l’agevolazione del 65% per interventi sulle abitazioni riguarda gli interventi e le spese sostenute per:
- miglioramento termico dell’edificio;
- installazione di pannelli solari;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
- interventi di domotica.
L’importo massimo di spesa ammessa all’Ecobonus 2017 (utile per determinare l’ammontare della detrazione Irpef) è il seguente:
- 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica;
- 60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio;
- 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
- 60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali.