Mutuo Chirografario

Si tratta di una tipologia di mutuo con durata massima di 15 anni in cui non è prevista garanzia ipotecaria. É infatti sprovvisto di garanzie reali poiché, a differenza del mutuo ipotecario, non è iscritta un’ipoteca sull’immobile, ma viene richiesta la garanzia personale del richiedente o di terzi.

Pur potendo usare il denaro come meglio si crede, di solito viene richiesto per importi molto contenuti, quindi è adatto per finanziare interventi di manutenzione straordinaria in appartamenti o nelle parti comuni condominiali.

Mutuo Chirografario: le caratteristiche

Il termine chirografario significa “scritto a mano” e vuole suggellare il fatto che il rimborso del prestito è la firma autografa del debitore. Le parti possono decidere di garantire il prestito:

  • con l’emissione di cambiali;
  • con la presenza di un garante terzo, che tutela la banca che ha concesso il finanziamento tramite la fideiussione.

Non disponendo di vere e proprie solide garanzie reali, il mutuo chirografario è concesso per importi contenuti e per una durata non superiore a 15 anni.

Solitamente vengono richiesti quando si ha necessità di una piccola somma di denaro, da utilizzare per la ristrutturazione di un’abitazione privata, i cosiddetti mutui ristrutturazione.

Inoltre si ricorda che può essere concesso sia a persone fisiche sia a società, tenendo conto che le garanzie richieste possono mutare da banca a banca.

Mutuo Chirografario: le casistiche più frequenti

I casi in cui si ricorre al mutuo chirografario sono le seguenti:

  • quando le cifre necessarie non superano i 75.000 euro per le persone fisiche e i 120.000 euro per le imprese;
  • quando la durata rientra tra i 18 mesi e i 10 anni a seconda delle banche;
  • quando il finanziamento viene utilizzato per realizzare opere che coinvolgono parti in comune con altri (condomini), difficilmente ipotecabili;
  • quando la cifra da finanziare non giustifica i costi che deriverebbero da un’ iscrizione ipotecaria.

Mutuo Chirografario: il pagamento delle rate

Il mutuo chirografario è rimborsato secondo le modalità pattuite dalle parti e sono riepilogate nel piano di ammortamento. All’interno della singola rata è incluso:

  • la quota di rimborso del capitale;
  • la quota di interessi. Sono la banca e il cliente a decidere se applicare un tasso fisso, variabile o misto.

Come per gli interessi, anche la periodicità del rimborso è stabilita dalle parti. Di solito la modalità più diffusa è quella delle rate mensili, tuttavia si potrebbe anche fissare il pagamento di rate bimestrali, trimestrali, quadrimestrali, semestrali o annuali con importi costanti, crescenti o decrescenti.

I tassi del mutuo chirografario

Non disponendo di garanzie su immobili, il mutuo chirografario ha dei tassi di interesse più elevati rispetto al mutuo ipotecario. Tuttavia il cliente può scegliere tra:

  • tasso variabile, che può variare, con cadenze prestabilite, in base all’andamento di uno o più parametri di indicizzazione stabiliti nel contratto. Il rischio è l’aumento imprevedibile e, di conseguenza, dell’importo o del numero delle rate;
  • tasso fisso, le rate rimangono immutate e fisse per tutta la durata del mutuo. Lo svantaggio è non poter sfruttare eventuali riduzioni dei tassi di mercato;
  • tasso misto, secondo cui il tasso di interesse può passare da fisso a variabile a scadenze e/o a condizioni stabilite nel contratto.

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