Il piano di rimborso
Come valutare il piano di rimborso di un mutuo? Leggendo l’articolo si potranno apprendere i concetti chiave che regolano il piano di ammortamento del finanziamento, il calcolo delle rate e come restituire il capitale.
Piano di rimborso
Il piano di rimborso o ammortamento significa estinguere gradualmente un debito. Una volta fissato il termine durante il quale il debito deve essere pagato e i periodi di tempo per il pagamento delle singole rate, è necessario calcolare il relativo interesse a scalare. Ogni rata comprende capitale e interessi.
Solitamente i piani di ammortamento sono formati con rate mensili o trimestrali di importi uguali. La quota di interesse diminuisce gradatamente in base alla riduzione del capitale per effetto del pagamento delle rate precedenti.
Quindi il rapporto fra i due elementi che compongono le singole rate, cioè capitale e interessi, varia continuamente.
Ci sono diverse tipologie di ammortamento: dall’ ammortamento alla francese ai piani ad annualità decrescenti o ad annualità crescenti.
Rate
Le rate costituiscono le parti in cui viene divisa la quantità di interessi e capitale dovuta. Vanno versate a intervalli determinati e uguali nel tempo: rate mensili, trimestrali, semestrali. Come si accennava, ogni rata è costituita da due componenti: capitale e interessi.
In un piano di ammortamento tradizionale, la rata rimane costante, mentre le due componenti variano. Se all’inizio si pagano soprattutto interessi, via via che il capitale viene restituito, l’ammontare degli interessi diminuisce e la quota di capitale aumenta.
Restituzione anticipata
Per legge è possibile restituire anticipatamente il finanziamento, a condizione che sia corrisposto un compenso stabilito e commisurato al capitale rimborsato prima del tempo.
La determinazione del compenso va decisa da ambo le parti quando si stipula il contratto e non può essere eccessivamente onerosa.
Ritardato pagamento
Il ritardato o il mancato pagamento può far scattare:
- l’applicazione degli interessi di mora;
- la risoluzione del contratto, la banca può richiederla quando il ritardato pagamento della rata si è verificato per almeno sette volte, anche non consecutive.
Si intende ritardato pagamento quello effettuato tra il 30° e il 180° giorno dalla scadenza della rata. Se si verifica tale situazione, il debitore viene definito moroso.
Gli elementi necessari perché si verifichi la mora sono due:
- l’imputabilità del ritardo al debitore;
- la costituzione in mora, cioè un atto formale con il quale il creditore richiede al debitore il pagamento.